Garlasco è di nuovo al centro dell’attenzione: la Procura di Pavia ha riaperto il caso dell’omicidio di Chiara Poggi, una tragedia che risale al 2007. Nuove evidenze, tra cui un DNA maschile mai analizzato, potrebbero riscrivere la verità di un caso che sembrava chiuso.
Il profilo genetico trovato non corrisponde a nessuno degli indagati, aprendo la porta a nuovi sospetti. Si parla di un avviso di garanzia imminente per un soggetto mai preso in considerazione prima. Questo DNA, rinvenuto sotto le unghie della vittima, suggerisce un contatto diretto con l’aggressore.
Un secondo campione è stato trovato nella bocca di Chiara, suggerendo un attacco ravvicinato nei suoi ultimi istanti di vita. La scena del crimine presenta elementi inquietanti: il telefono di casa era stato riposizionato, ma con schizzi di sangue, indicando che Chiara stava cercando aiuto prima di essere fermata.
Le indagini precedenti hanno sempre indicato un’aggressione avvenuta vicino all’ingresso, ma ora si ipotizza che i primi colpi siano stati inferti proprio accanto al telefono. Il corpo di Chiara, dopo l’aggressione, sarebbe stato trascinato nella cantina, ma le tracce di sangue e le evidenze non confermano questa narrazione.
Emergono anche nuovi nomi, come Andrea Sempio, che potrebbe essere collegato a un gruppo di persone finora sconosciuto. La figura di Michele Bertani, amico di Sempio, torna alla ribalta, sollevando interrogativi sul suo possibile coinvolgimento.
Le analisi dei RIS sono state riattivate, e la scena del crimine, a quasi vent’anni dall’omicidio, potrebbe ancora rivelare dettagli cruciali. Se il DNA trovato nella bocca di Chiara dovesse risultare autentico, la figura del misterioso “nignoto 3” diventa centrale.
Alberto Stasi, condannato, potrebbe non essere il colpevole principale, ma piuttosto un capro espiatorio in un’indagine che ha bisogno di una nuova luce. I genitori di Chiara, nel silenzio, sperano ancora in una verità che vada oltre le sentenze.
A diciotto anni dall’omicidio, le domande rimangono e la giustizia sembra ancora lontana. La riapertura del caso riaccende il dolore e la speranza di una verità che potrebbe finalmente emergere. Garlasco è di nuovo in allerta: la verità è solo all’inizio di una nuova riscrittura.