LILIANA RESINOVICH SHOCK: “SONO STATO IO…” IL TRAGICO ARRESTO DI QUESTA MATTINA
Il caso di Liliana Resinovic ha preso una piega drammatica questa mattina con l’arresto di Claudio Sterpin, un uomo di 80 anni. Uscito dal Palazzo di Giustizia di Trieste, ha dichiarato con calma: “Sono stato io…”. Le sue parole hanno risonato in un contesto già gravato da mistero e dolore.
Liliana, scomparsa nel dicembre 2021, è stata trovata morta in un boschetto, avvolta in sacchi neri. Le indagini iniziali avevano ipotizzato un suicidio, ma gli esami forensi hanno smentito questa teoria. La posizione del corpo e le lesioni indicano una violenza esterna, suggerendo un omicidio premeditato.
La testimonianza di Sterpin ha catturato l’attenzione dei media. Ha ribadito di non aver mai cambiato la sua versione dei fatti, sostenendo che Liliana non poteva essersi tolta la vita da sola. Il suo racconto è stato preciso, senza segni di confusione, aumentando la tensione in aula.
Il marito di Liliana, Sebastiano Visintin, è rimasto in silenzio durante l’udienza. Le sue reazioni sono state interpretate come una mancanza di emozione, sollevando sospetti sulla sua possibile implicazione nell’omicidio. La sua routine e la sua freddezza sono state messe sotto esame da avvocati e pubblico.
Le comunicazioni tra Liliana e Sterpin sono state analizzate. Circa 600 messaggi scambiati, molti in codice, suggeriscono una relazione profonda e segreta. Questo ha alimentato speculazioni su un possibile movente legato a gelosie o vendette. La procura sta indagando su ogni possibile pista.
Il mistero si infittisce con la scoperta di oggetti sospetti nella cantina di Visintin. La presenza di un profilo genetico maschile sconosciuto tra i resti di Liliana ha aperto a nuove possibilità. Chi è l’uomo? Qual è il suo legame con la vittima? Le domande rimangono senza risposta.
Il processo è diventato un dramma pubblico, con la comunità di Trieste in attesa di verità. La figura di Liliana, una donna che cercava libertà, si è trasformata in un simbolo di vulnerabilità. La sua storia è un monito sulle complessità delle relazioni umane e delle dinamiche di potere.
Mentre il caso si sviluppa, il pubblico si interroga su cosa possa aver spinto qualcuno a commettere un atto così violento. La ricerca della verità continua, con ogni dettaglio che potrebbe rivelarsi cruciale. Trieste non è più solo il suo sfondo, ma un luogo intriso di ombre e segreti.
Il futuro di Sterpin e Visintin è ora nelle mani della giustizia. La speranza è che le indagini portino a una risoluzione, che possa dare pace a chi ha conosciuto e amato Liliana. Ma per ora, il mistero rimane, avvolto in un silenzio inquietante.
